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Covid 2023: Il Ministero fa marcia indietro

E’ bastata una lieve flessione della curva dei contagi che il Ministero della Salute ci ha ripensato e ha messo nel cassetto la circolare Covid dando, di fatto, un liberi tutti e lasciando che i  i positivi asintomatici frequentino tanto le aule di scuola  che i luoghi di lavoro, con l’unica raccomandazione di indossare la mascherina.
Lo scorso 11 settembre c’era stata una riunione tra i Sindacati della scuola e il Ministero in cui l’amministrazione aveva già segnalato che non c’erano criticità da segnalare perché molto probabilmente il virus, nelle nuove varianti, si sta dimostrando meno virulento del passato.

Già in quell’occasione Uil Scuola aveva ricordato gli impegni presi dal Governo durante la pandemia ovvero: l’aumento dell’organico, sia per i docenti che per il personale ATA, l’istallazione di impianti di areazione nelle singole classi, la diminuzione del numero di alunni per classe, norme specifiche per gli alunni fragili e per il personale della scuola fragile.

” Di tutto questo – precisa la Federazione Uil Scuola – non se ne è fato nulla. se non lo stanziamento di 50 milioni per l’assunzione del personale ATA PNRR (solo assistenti amministrativi e collaboratori scolastici) fino al 31 dicembre 2023. C’è necessità di fare nuovi investimenti che, non solo, prolunghino i contratti fino alla fine dell’anno scolastico, ma che permettano l’assunzione di nuovo personale”.

E soprattutto, continua Uil Scuola – è necessario che:

” I Dirigenti scolastici non vengano più lasciati  soli come è avvenuto nel periodo della pandemia. I lavoratori fragili – infine – che saranno messi in malattia non dovranno essere soggetti a visita fiscale”.

Le raccomandazioni del Ministero dicono invece di:

  • Rimanere a casa se si è sintomatici fino al termine della sintomatologia.
  • Applicare una corretta igiene delle mani.
  • Evitare ambienti affollati.
  • Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA.
  • Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse.
  • Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.

In sintesi ai sintomatici positivi è raccomandato restarsene a casa fino alla scomparsa dei sintomi mentre gli asintomatici potranno tranquillamente tornare in classe indossando la mascherina. Resta da capire come fare a sapere  chi in classe è in condizioni di particolare pericolo in caso di contagio da Covid, salvo voler violare le più elementari regole della privacy.

Sarà anche per questo, ma soprattutto per la paura che nuovi ed estesi focolai intralcino il normale svolgimento delle lezioni, che molti presidi hanno intanto iniziato a fare da se, emanando circolari valide per i loro Istituti, nelle quali si chiede anche ai positivi asintomatici, sia insegnanti che alunni, di restare a casa fino al test di negatività. A questo punto si pone però un altro problema, quello del certificato di malattia. I medici di famiglia hanno già fatto sapere di non poter rilasciare alcuna certificazione ai positivi asintomatici, poiché in base alla circolare di agosto la loro condizione non è più in alcun modo assimilabile alla condizione di malati. Per cui se il preside ordina loro di restare a casa c’è il rischio poi di passare per assenti ingiustificati.

Insomma dopo oltre tre anni dalla pandemia, sul Covid a scuola, e non solo, regna ancora il caos.

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